Dermatologia: Vitiligine
La vitiligine, diffusa soprattutto in Occidente (soffre il 4% della popolazione per la maggior parte donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni) è un disturbo della pelle che si manifesta con la comparsa di aree più chiare rispetto al resto del corpo. Queste macchie bianche si concentrano soprattutto sul viso, attorno alla bocca e agli occhi, sulle mani, i piedi e i genitali. La colorazione più chiara è legata ad una carenza (ipopigmentazione) o ad una totale assenza (depigmentazione) di melanina, il pigmento scuro che conferisce alla pelle il colorito e che la difende dai raggi solari. La mancanza di melanina è dovuta all’ inattività dei melanociti, cellule che permettono alla pelle di assorbire l’ energia necessaria per dare via al processo che porta alla produzione della melanina.
Quando i melanociti non funzionano a dovere, la pelle diventa più chiara, in alcuni punti quasi bianca, ed è molto più delicata perché priva della naturale protezione. Chi soffre di vitiligine, quindi, oltre ad avere un problema estetico, è più soggetto a scottature e deve proteggersi sempre con un filtro solare nell’ esposizione al sole.
In estate infatti le persone con vitiligine corrono un rischio maggiore per la pelle. Le zone più chiare, prive di melanina, non si abbronzano mai e rischiano di scottarsi. Non solo: se il resto della pelle si scurisce, le aree bianche risultano ancora più evidenti. Quindi è importante utilizzare su tutto il viso un filtro solare ad alta protezione, da 30 in su. Le zone chiare possono essere rese meno evidenti con l’applicazione di un fondotinta colorato, anche questo però con un alto fattore di protezione solare per evitare scottature.
II disturbo della vitiligine è probabilmente dovuto a cause genetiche: si eredita dai genitori la predisposizione alla scarsa funzionalità o alla scomparsa dei melanociti in determinate aree del corpo.
Sono sicuramente coinvolte anche cause di tipo autoimmune: l’ organismo di alcune persone produce anticorpi contro se stesso, cioè che attaccano le cellule dell’ individuo al quale appartengono. Ciò causa anche la distruzione dei melanociti e di melanina. Questa possibilità è avvalorata dal fatto che la vitiligine si presenta spesso nelle persone che soffrono di diabete, di disturbi alla tiroide, di alcune forme di anemia e di altre malattie di origine autoimmune.
Anche lo stress è un fattore scatenante della vitiligine: in conseguenza di un’ intensa fatica psichica o fisica, il sistema nervoso produce sostanze tossiche, chiamate catecolamine, in grado di danneggiare i melanociti e la produzione di melanina.
Secondo altre teorie, invece, sarebbe il processo stesso di produzione della melanina a causare la formazione di sostanze tossiche che attaccherebbero i melanociti.
LE CREME PER LA CURA DELLA VITILIGINE
Partendo dal presupposto che la vitiligine sia dovuta ad un disturbo di tipo autoimmune, cioè che sia il corpo stesso a produrre anticorpi che distruggono i melanociti, si utilizzano creme a base di cortisone o, più recentemente, farmaci immunomodulatori da applicare localmente, come il tacrolimo o il pimecrolimo. Questi sono usati da soli o in associazione alla fototerapia. I risultati sono variabili e i dati scientifici ancora non definitivi.
FOTOTERAPIA PER LA CURA DELLA VITILIGINE
La fototerapia si basa sull’ impiego di mezzi capaci di aiutare la pelle a produrre melanina. Qualche ora prima del trattamento si prendono farmaci fotoattivatori, come l’ 8-metossipsoralene, che rendono la pelle più reattiva a contatto con la luce solare. Poi, ci si sottopone ad una serie di sedute con lampade speciali, che producono Uvb a corta lunghezza d’ onda. Di recente è stato introdotto l’ impiego di laser a eccimeri che usa i raggi Uvb, indicato per forme localizzate di vitiligine con poche chiazze bianche.
Questa cura ha il limite di essere piuttosto lunga (dura uno o due anni) e quindi anche relativamente dispendiosa; i risultati sono discreti, soprattutto sulle macchie bianche recenti e non del tutto depigmentate.
IL TRAPIANTO PER LA CURA DELLA VITILIGINE
Consiste nell’ innesto di microisole di tessuto prelevato da zone donatrici e reimpiantate nelle aree malate. Il trapianto è utile soprattutto nei casi di vitiligine localizzata. La pelle va prima trattata con un peeling che asporta le zone più chiare, quindi viene effettuata un’ anestesia locale, che consente l’ innesto di lembi di pelle sana.
Michael Jackson e la vitiligine
Quando si parla di vitiligine non si può fare a meno di pensare a Michael Jackson, il re del pop recentemente scomparso. E’ stato proprio Michael Jackson, nel 1993, a dichiarare di soffrire di questa malattia della pelle subdola, che fa comparire sulla pelle vaste chiazze più chiare rispetto al colore base. Dopo aver cercato di nascondere le macchie bianche con il trucco ed essersi sottoposto a tante cure per riacquistare il colorito originario, Michael Jackson si è arreso e ha preferito ricorrere a trattamenti sbiancanti.
Fonte: iobenessereblog.it
Quando i melanociti non funzionano a dovere, la pelle diventa più chiara, in alcuni punti quasi bianca, ed è molto più delicata perché priva della naturale protezione. Chi soffre di vitiligine, quindi, oltre ad avere un problema estetico, è più soggetto a scottature e deve proteggersi sempre con un filtro solare nell’ esposizione al sole.
In estate infatti le persone con vitiligine corrono un rischio maggiore per la pelle. Le zone più chiare, prive di melanina, non si abbronzano mai e rischiano di scottarsi. Non solo: se il resto della pelle si scurisce, le aree bianche risultano ancora più evidenti. Quindi è importante utilizzare su tutto il viso un filtro solare ad alta protezione, da 30 in su. Le zone chiare possono essere rese meno evidenti con l’applicazione di un fondotinta colorato, anche questo però con un alto fattore di protezione solare per evitare scottature.
LE CAUSE DELLA VITILIGINE
Diverse cause concorrono alla mancanza di melanina che è all’ origine del problema della vitiligine e alla conseguente comparsa di macchie bianche sulla pelle.II disturbo della vitiligine è probabilmente dovuto a cause genetiche: si eredita dai genitori la predisposizione alla scarsa funzionalità o alla scomparsa dei melanociti in determinate aree del corpo.
Sono sicuramente coinvolte anche cause di tipo autoimmune: l’ organismo di alcune persone produce anticorpi contro se stesso, cioè che attaccano le cellule dell’ individuo al quale appartengono. Ciò causa anche la distruzione dei melanociti e di melanina. Questa possibilità è avvalorata dal fatto che la vitiligine si presenta spesso nelle persone che soffrono di diabete, di disturbi alla tiroide, di alcune forme di anemia e di altre malattie di origine autoimmune.
Anche lo stress è un fattore scatenante della vitiligine: in conseguenza di un’ intensa fatica psichica o fisica, il sistema nervoso produce sostanze tossiche, chiamate catecolamine, in grado di danneggiare i melanociti e la produzione di melanina.
Secondo altre teorie, invece, sarebbe il processo stesso di produzione della melanina a causare la formazione di sostanze tossiche che attaccherebbero i melanociti.
CURA DELLA VITILIGINE
Attualmente non esiste una cura definitiva contro la vitiligine. Le vie più seguite per la cura della vitiligine sono l’ applicazione locale di farmaci, la fototerapia e l’ intervento chirurgico (trapianto).LE CREME PER LA CURA DELLA VITILIGINE
Partendo dal presupposto che la vitiligine sia dovuta ad un disturbo di tipo autoimmune, cioè che sia il corpo stesso a produrre anticorpi che distruggono i melanociti, si utilizzano creme a base di cortisone o, più recentemente, farmaci immunomodulatori da applicare localmente, come il tacrolimo o il pimecrolimo. Questi sono usati da soli o in associazione alla fototerapia. I risultati sono variabili e i dati scientifici ancora non definitivi.
FOTOTERAPIA PER LA CURA DELLA VITILIGINE
La fototerapia si basa sull’ impiego di mezzi capaci di aiutare la pelle a produrre melanina. Qualche ora prima del trattamento si prendono farmaci fotoattivatori, come l’ 8-metossipsoralene, che rendono la pelle più reattiva a contatto con la luce solare. Poi, ci si sottopone ad una serie di sedute con lampade speciali, che producono Uvb a corta lunghezza d’ onda. Di recente è stato introdotto l’ impiego di laser a eccimeri che usa i raggi Uvb, indicato per forme localizzate di vitiligine con poche chiazze bianche.
Questa cura ha il limite di essere piuttosto lunga (dura uno o due anni) e quindi anche relativamente dispendiosa; i risultati sono discreti, soprattutto sulle macchie bianche recenti e non del tutto depigmentate.
IL TRAPIANTO PER LA CURA DELLA VITILIGINE
Consiste nell’ innesto di microisole di tessuto prelevato da zone donatrici e reimpiantate nelle aree malate. Il trapianto è utile soprattutto nei casi di vitiligine localizzata. La pelle va prima trattata con un peeling che asporta le zone più chiare, quindi viene effettuata un’ anestesia locale, che consente l’ innesto di lembi di pelle sana.
Michael Jackson e la vitiligine
Quando si parla di vitiligine non si può fare a meno di pensare a Michael Jackson, il re del pop recentemente scomparso. E’ stato proprio Michael Jackson, nel 1993, a dichiarare di soffrire di questa malattia della pelle subdola, che fa comparire sulla pelle vaste chiazze più chiare rispetto al colore base. Dopo aver cercato di nascondere le macchie bianche con il trucco ed essersi sottoposto a tante cure per riacquistare il colorito originario, Michael Jackson si è arreso e ha preferito ricorrere a trattamenti sbiancanti.
Fonte: iobenessereblog.it
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